anno: 2021
località : Mezzolombardo (TN)
Questo studio di fattibilità, a quattro mani con arch. Umberto Botti, aveva lo scopo di verificare la percorribilità dell’insediamento di un centro di eccellenza per l’arrampicata sportiva in ambito urbano, in un’area racchiusa da una molteplicità di vincoli. Il primo elemento è la particolarità delle funzioni ospitate: la parete di arrampicata esterna, con un’altezza di 15 m, la parete lead, alta 18 m, la parete didattica (10 m) e la sala boulder (4 m) ciascuna con diverse esigenze tecniche, messe in relazione con spazi di servizi e connettività. In questo caso, le diverse funzioni sono state composte come una sorta di “Tangram” per contenere il consumo di suolo e l’altezza complessiva del costruito senza limitare la funzionalità: si è dunque parzialmente incassata nel terreno la parete lead, per consentirne il massimo sviluppo in verticale, mentre lo spazio boulder si genera come una lanterna nel negativo delle pareti maggiori. Elemento cardine del progetto è anche il tema della visibilità ed introspezione: la volontà di consentire agli allievi della parete didattica di allenarsi con maggiore privatezza, e contemporaneamente di far partecipare la collettività dello spettacolo dell’arrampicata dei grandi atleti ha portato ai grandi tagli vetrati, che portano luce naturale all’interno e consentono la visibilità controllata delle attività. Infine, le fratture luminose nel rivestimento -che richiama la roccia delle montagne retrostanti- hanno la funzione di articolare la volumetria, per sua natura massiva, del costruito, spezzandone la monoliticità.